LA REGINA DI MIELE – Tornareccio

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Tornareccio, il miele e la sua storia.

Le origini dell’apicoltura si perdono nella notte dei tempi, tuttavia, allo stato attuale delle informazioni colui  introdusse il mestiere di apicoltore a Tornareccio fu Giuseppantonio Iacovanelli che, nato nel  1858, iniò ad avere i primi approcci con il mondo dell’alveare negli ultimi decenni dell’800.  Giuseppantonio era un uomo ingegnoso e lungimirante e prendendo spunto da “La tribuna di Napoli”, rivista alla quale era abbonato e che conteneva illustrazioni di macchine di vario tipo, progettò e realizzò una centrifuga (era il 1898!) che permetteva di estrarre il miele senza rompere la cera. La procedura usuale e allora in voga, invece, prevedeva la pigiatura di api, cera e miele insieme. Tutto il lavoro era svolto manualmente o in alcuni casi con l’ausilio  di animali da soma come il cavallo o l’asino. La smielatura era realizzata in baracche di paglia in campagna, si lavorava un telaino alla volta fino al riempimento della centrifuga.  Con questo tipo di apicoltura, tuttavia, si ottenevano scarsi risultati: ad un’annata fruttuosa, ne seguivano molte in cui la produzione era pressoché scarsa. La soluzione a questo problema fu quella di abbandonare l’apicoltura stanziale, fino ad allora praticata, ed intraprendere un’apicoltura nomade, che metteva a disposizione ulteriori fioriture e conseguentemente la possibilità di sempre nuovi raccolti. Le prime località furono le montagne limitrofe, successivamente si “espatriò” fuori regione : iniziando nel 1950 in Umbria poi Lazio e Puglia.

L’apicoltura a Tornareccio divenne un mestiere capace di sostentare una famiglia, per cui molte persone decisero di intraprenderlo, evitando in tal modo la sorte di emigrante e che tramandato di padre in figlio giunge fino ai nostri giorni.

Ad oggi Tornareccio conta circa 20 aziende che professionalmente svolgono il mestiere di apicoltore e che, insieme ad altre realtà apistiche della regione, sono confluite nell’associazione “Apicoltori Professionisti d’Abruzzo”. Tale associazione si è costituita il 13 marzo 2010 e ad oggi conta 56 soci con un  patrimonio apistico di oltre 20.000 alveari che rappresenta il 50 % del patrimonio apistico della regione Abruzzo.

APd’A – ASSOCIAZIONE APICOLTORI PROFESSIONISTI D’ABRUZZO

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